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GIBA (CI)
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Territorio e Ambiente

Giba è situata nella neo-provincia di Carbonia-Iglesias, nella zona s/w della Sardegna denominata Sulcis.
Il comune è composto dai centri abitati di Giba e Villarios, e conta circa 2300 abitanti. Occupa un territorio abbastanza vasto, circa 31 kmq, collinoso e pianeggiante con terreni fertili adatti per l'agricoltura e l'allevamento, attività fondamentali dell'economia locale attuale.
Il centro abitato di Giba è attraversato da due importanti statali: la SS 293 e la SS 195, meglio nota come la Sulcitana, antica via di congiunzione tra Karalis e Solci (l’antica Sant’Antioco).
A sud-est del paese si trova la località di Semuras, zona collinosa dove si possono ammirare le piante tipiche della macchia mediterranea e gli ulivi secolari.
L’antico centro abitato si trova a nord rispetto alla posizione attuale del paese, in una località denominata Tului che ora appartiene al territorio di Tratalias in prossimità del bacino artificiale di Monte Pranu, costruito negli anni ’50 per scopi irrigui, dove si può praticare la pesca d’acqua dolce trovandovi con facilità trote, carpe e gattucci.
La frazione di Villarios dista da Giba circa 5 km, sistemato su una collina in posizione panoramica sul Golfo di Palmas da dove si può ammirare l'intero arcipelago del Sulcis.
Nel Golfo di Palmas, oltre ad una spiaggia, si trova la zona palustre, terzo in Sardegna per vastità habitat naturale per molti animali come i Fenicotteri Rosa, gli Aironi, le Garzette, le Avocette, i Cavalieri d’Italia, il Pollo Sultano e il raro Falco di Palude.

Economia e Artigianato

L'economia è basata soprattutto sulla pastorizia e l'agricoltura.
Vengono prodotti ottimi formaggi e carni di pecora e agnello, mentre nelle fertili campagne vengono coltivati gli eccellenti carciofi e grazie alla grande diffusione delle serre vengono prodotti vari ortaggi tra cui i deliziosi pomodori.
L'artigianato esiste a livello famigliare e informandosi opportunamente si possono acquistare i bellissimi tappeti, preparati ancora con vecchi telai, coltelli, cestini e altri oggetti interessanti.

Storia e Archeologia

Grazie alla sua posizione favorevole Giba è stata sin dai tempi più remoti attraversata e abitata dalle varie civiltà che si sono susseguite nella Sardegna sud-occidentale.
Il territorio è stato frequentato sin da epoche neolitiche e soprattutto nuragiche, e restano molti siti archeologici a testimoniarlo.

Molto interessante è il complesso nuragico di Meurra che segna i confini tra Giba, Tratalias e San Giovanni Suergiu, con annesso villaggio e Tombe dei Giganti parzialmente distrutti dai lavori di distribuzione dell’acqua nell’invaso di Montepranu.
Oltre al Nuraghe Meurra troviamo all’incirca una decina di nuraghi e quattro Tombe dei Giganti risalenti al 1600 a.C, di cui due in territorio di Villarios e due Domus de Janas risalenti al 3000 a.C., di cui una non visitabile perché ricoperta in seguito ad alcuni studi, per evitare saccheggiamenti e atti di vandalismo.

I Fenici durante i loro spostamenti da Karalis (Cagliari) verso Solki (S. Antioco) percorrevano una strada che corrisponde all’incirca all’attuale statale 195 La Sulcitana, che tuttora attraversa l’abitato di Giba, e i Cartaginesi con i loro drappelli armati attraversavano il paese, provenienti da monte Sirai e diretti verso Pani e Loriga dove avevano costruito delle cittadelle fortificate per controllare la viabilità principale. Parecchie le tombe ritrovate nelle campagne, i cui reperti sono stati catalogati e conservati nei musei.

Del periodo della Roma Imperiale rimangono i resti di una strada, il basamento di un ponte e i ruderi di due ville con terme annesse abitate probabilmente da patrizi romani che amministravano i raccolti delle nostre fertili campagne.

In seguito alla caduta dell’impero romano la Sardegna è passata sotto il controllo prima dei Vandali, che depredavano il territorio e utilizzavano le coste come porti per controllare la zona, poi dei Bizantini che non si preoccupandosi particolarmente dei problemi sociali hanno lasciato la popolazione abbandonata a se stessa e anche Giba ha vissuto un periodo negativo. Le poche famiglie che ancora abitavano in questa zona trovando sostentamento nella pastorizia, hanno trovato sostegno spirituale con l’arrivo del vescovo che nel 1122 dovette fuggire da Sant’Antioco occupata dai pirati musulmani, soggiornando in un primo periodo presso la chiesa di Santa Maria di Palmas (risalente all’11° secolo come la chiesa dedicata a Santa Marta, da poco restaurata, che si trova in territorio di Villarios) poi si trasferì a Tratalias in seguito alla costruzione nel 1213 della chiesa di Maria Monserrato.

Nel periodo in cui rimase interdetto il porto di Sant’Antioco venne allestito e frequentato un porto nella località di Porto Botte, il Porto Sulcitanum, dove nel 1323 approdarono gli Aragonesi con una poderosa flotta e cinsero d’assedio Iglesias e Cagliari Castrum, sconfissero i Pisani e iniziarono il loro dominio sulla Sardegna che durò 400 anni.
Nel censimento stilato dagli Aragonesi nel 1323 Giba contava 60 fuochi (famiglie) per un totale di circa 300 abitanti.
In seguito al dominio aragonese Giba subì il dominio piemontese come il resto della Sardegna. Entrò a far parte del comune di Villarios nel 1853, nel 1875 di Masainas che diventò sede municipale e infine il comune è stato trasferito a Giba nel 1928.

Sagre e Feste

Ogni anno nel comune di Giba si svolgono le seguenti manifestazioni:

- 19 Marzo nella frazione di Villarios festa patronale di San Giuseppe
- 29 Giugno a Giba festa patronale di San Pietro
- 29 Luglio a Villarios festeggiamenti in onore di Santa Marta
- prima decade di Agosto a Giba la Sagra del Pane
- seconda domenica di Settembre a Giba festeggiamenti in onore della Madonna del Rimedio

Le manifestazioni più importanti sono la festa patronale di San Pietro e la Sagra del Pane.

La festa patronale di San Pietro è stata riscoperta recentemente grazie al gruppo folkloristico che organizza i festeggiamenti in collaborazione con la Parrocchia, in quanto in passato si dava maggiore importanza ai festeggiamenti per la Madonna del Rimedio. La festa religiosa si svolge il 29 di Giugno e consiste in una Messa di mattina e una di pomeriggio alla quale segue la processione che accompagna il Santo per le vie del paese, formata da cavalieri, banda musicale, gruppi folkloristici provenienti da varie zone della Sardegna e il gruppo folk del paese. Il Santo viene portato in spalla da quattro uomini che indossano l’abito tradizionale, come era usanza nel nostro paese.
I festeggiamenti civili possono dorare da uno a due giorni, e consistono in spettacoli musicali, commedie in lingua sarda ed eventuale spettacolo folkloristico. Dal 2004 si svolgono in Piazza San Pietro, in prossimità della chiesa.

La Sagra del Pane nasce nel 1994 dall'idea della Pro Loco di divulgare la cultura del pane ancora viva del nostro paese.
Il periodo di svolgimento (la prima decade di Agosto) è stato scelto pensando principalmente ai numerosi emigrati che tornano in paese in questo periodo, ma anche ai turisti che possono scoprire l'antico rito della panificazione.
Nella piazza del comune vengono allestiti diversi forni tradizionali, costruiti con i mattoni in fango (ladiri) e nell'aula consigliare viene allestita la mostra etnografica.
Durante i tre giorni della sagra si potrà assistere alla panificazione attraverso tutte le sue fasi, degustare il pane appena sfornato e acquistarlo. Durante la degustazione, assieme al pane verranno offerti prodotti tipici della zona come salsiccia, formaggio e vino. Vengono proposti tutti i tipi di pane, dal Civraxiu al Pane con Olive, Pane con Formaggio, con Ricotta e con Gerda ecc ecc.
Nella mostra etnografica vengono esposti soprattutto i vari tipi di pane e dolci, provenienti dal Sulcis e dalle altre zone della Sardegna, accompagnati dal costume tipico del paese dal quale proviene, e gli attrezzi utilizzati per la panificazione.
Nella piazza vicino al comune si svolgeranno spettacoli serali, tra cui una rassegna folkloristica e vari spettacoli musicali.
I festeggiamenti in onore di Santa Marta (precedente patrona) nella frazione di Villarios sono ripresi di recente, in seguito alla restaurazione dell'omonima chiesa campestre, risalente all'II° secolo.

Tradizioni e Folklore

Nel nostro paese sono ancora vive le tradizioni: non è raro trovare ancora donne che indossano l’abito tradizionale, che preparano il pane in casa con il forno a legna, che tessono al telaio o persone che creano cestini, coltelli e altri oggetti artigianali.
Il gruppo folkloristico contribuisce a preservare queste tradizioni, continuando la ricerca sul costume e sul ballo tipico del paese, organizzando i festeggiamenti per il patrono e allestendo la mostra etnografica in occasione della Sagra del Pane, dove vengono messi in mostra l’artigianato locale, il pane tipico della nostra zona e i costumi originali risalenti alla fine del 1800, che sono giunti in gran quantità sino ai giorni nostri.

A cura dell'Associazione Pro-Loco di Giba (CI)


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