Il Gerrei e la Trexenta
Questo itinerario percorre alcuni importanti paesaggi della Sardegna meridionale, spingendosi fino al margine basso del gruppo montuoso del Gennargentu e toccando i centri della provincia di Nuoro confinanti con le Barbagie. I motivi d'interesse sono anzitutto naturalistici; i paesaggi mutano in continuazione, dai colli dolci del Parteolla alle asperità selvagge e desolate del Gerrei; dalle anse profonde e tortuose del Flumendosa agli altipiani pastorali battuti dai venti, sino alle colline tondeggianti della Trexenta, dai vasti spazi aperti interrotti da vigneti e mandorleti.
I maggiori corsi d'acqua sono stati utilizzati per formare i due grandi laghi artificiali del Mulargia e del Flumendosa. Le testimonianze della storia e dell'arte risalgono soprattutto all'epoca preistorica e la regione conserva alcuni tra i monumenti più belli e significativi della civiltà nuragica.
Il percorso presenta frequenti saliscendi con curve continue. All'andata l'altitudine è generalmente sui 400-500 metri.
Cartina stradale
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Partendo da Cagliari per dirigersi verso Dolianova, si attraversa una delle più importanti regioni vinicole della Sardegna. Giunti a Dolianova, le segnalazioni indicano la via per la chiesa di San Pantaleo e per la splendida cattedrale dell'antica diocesi di Dolia, uno dei capolavori dell'arte romanica in Sardegna.
Superata la bella valle coltivata, la strada sale in un paesaggio di steppa desolata in direzione di San Nicolò Gerrei; poco prima dell'arrivo in paese, inizia la deviazione per Goni, attraversando la strada che porta a Silius, dove, dopo circa 10 Km sulla sinistra della strada, appare ben visibile la necropoli di Pranu Mutteddu. Si tratta di un'importante testimonianza della civiltà neolitica in Sardegna. Di particolare interesse le tombe a domus de janas scavate in grandi blocchi di arenaria portati da lontano, al centro di un grande circolo con menhir. Notevole la lunga fila dei menhir orientati lungo il corso del sole.
Da Silius si può rientrare direttamente sulla statale e raggiungere San Nicolò Gerrei. La regione si incunea tra i monti del Sarrabus e le gole del Flumendosa e offre scorci panoramici di grande suggestione.
Proseguendo per Escalaplano si percorre una zona selvaggia, frequentata dai rapaci, che arriva fino al Flumendosa. Con l'arrivo a Escalaplano si è giunti in provincia di Nuoro.
Sulla strada per Orroli si succedono reperti molto importanti della civiltà nuragica: si incontra per primo il villaggio di Su Putzu con le basi di circa 100 capanne, che prende il nome dal tempio a pozzo legato al culto delle acque. Più avanti si arriva al nuraghe Orrubiu, dove i resti dell'imponente fortezza si estendono su un'area di tre ettari. Si possono ammirare le 5 grandi torri che dominano l'altopiano.
La statale prosegue per Nurri e ancora per Serri in cui si individua subito l'area dell'importante villaggio nuragico di Santa Vittoria. Più che un villaggio vero e proprio si trattava di un santuario come dimostra il pozzo sacro e i numerosi bronzetti che sono stati trovati e conservati attualmente al museo di Cagliari.
Una deviazione merita il nuraghe Is Paras di Isili, alla periferia nord del paese. Continuando il viaggio per Mandas, si ammirano le colline della Trexenta. Questa regione agricola era un tempo densamente popolata; i trecento villaggi di cui si favoleggiava hanno dato il nome della Trexenta.
Giunti a Suelli, si può osservare l'ex cattedrale di San Giorgio che conserva ancora elementi romanici: questa fu sede episcopale nell'alto Medioevo. Si arriva quindi a Senorbì, uno dei centri più importanti della Trexenta e abitato sin da epoca antichissima. La strada per il rientro passa per Sant'Andrea Frius, Monastir e Cagliari.
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